martedì 8 giugno 2010

SALE LA FEBBRE MONDIALI... PROVO A PRONOSTICARE...

Ancora 4 giorni e poi impazziremo col calcio più bello, quello dei mondiali, quando alle lunghe e calde giornate di giugno si aggiungono le emozioni serali quotidiane delle partite. Se il calcio fosse solo un fatto tecnico di giocatori presi uno per uno, direi che l'Argentina questo mondiale lo vince: chi può contare su un attacco composto da Aguero, Messi, Milito, Higuain? Il problema è che l'Argentina è apparsa fragile negli ultimi anni, come fragili sono le decisioni del suo tecnico, il più grande di sempre in campo, ma da verificare sulla panchina. Il Brasile di Dunga ha talento (ma meno dell'Argentina davanti) ma è anche molto roccioso e compatto, fatto a immagine e somiglianza di Carlos, uomo realista e pieno di grinta, che io ancora rimpiango perchè a Firenze era un super leader. Per questo bisogna dare i favori del pronostico ancora una volta ai verde-oro. Ma insieme all'Argentina incalza anche la Spagna, che gioca il calcio più bello ed è diventata anche vincente dopo l'europeo vinto due anni fa, che le ha un po' scrollato di dosso la fama di nazionale bella e inconcludente. Brasile, Argentina e Spagna decisamente in prima fila, seguite dall'Inghilterra per cui naturalmente farò il tifo come faccio sempre (Italia a parte, ma mi sforzo sempre più). Sir Fabio è una garanzia in panchina, se non ci riesce lui a far tornare la coppa e Londra (manca da 44 anni) sarà dura. Di sicuro porterà i bianchi al massimo delle loro potenzialità. Il problema mi pare che tali potenzialità siano inferiori dal punto di vista tecnico a quelle delle 3 favorite descritte prima. Bisognerebbe che si accendesse una luce particolare, che si formasse una magia di squadra, quella che ha permesso all'Italia di trionfare nel 1982 e nel 2006 pur non essendo assolutamente la squadra più forte del lotto. Eh già proprio l'Italia, la formazione da sempre più impronosticabile dei mondiali: la vedi giocare nelle apparizioni precedenti e ti metti le mani nei capelli. Il solito gioco poco fluido, la palla che gira lentissima, la manovra tutta frutto di iniziative personali, l'antitesi del moderno calcio globale. Eppure poi da mestieranti del calcio e della vita abituati alla sofferenza e avvezzi a dare il meglio con le spalle al muro, gli italiani sono sempre in grado di dare la zampata, come una tigre ferita messa all'angolo che all'improvviso azzanna il suo cacciatore e lo butta per terra. Non credo che stavolta andremo in fondo, ma per ammazzarci come sempre serviranno fatica e sudore da parte di chi ci incontra. Perchè il talento là davanti non manca e la fase difensiva è sempre stata la nostra forza: magari a centrocampo siamo carenti, vedremo. Fra le sorprese possibili metto l'Olanda se avrà Robben, mentre le africane sono un rebus su cui non ho soluzioni; la Corea del Sud potrebbe stupire. Buon mondiale a tutti, si comincia!

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