venerdì 13 novembre 2009

L'ITALIA DI LIPPI

Giuro che ci metterò tutto l'impegno possibile ma non è proprio automatica la spinta che mi porterà a sostenere l'Italia nella prossima sfida mondiale. Ve lo dico francamente: c'è troppo bianconero che si insinua in quest'azzurro e non si può certo paragonare questa situazione al blocco granitico di Spagna '82, quando onestamente il gruppo-juve era composto da campioni assoluti. Ci chiediamo invece cosa ci incastrano Le Grottaglie o Iaquinta con la nazionale, mentre Grosso e Cannavaro forse son lì per i meriti passati più che per il rendimento attuale. Su Camoranesi italiano ci sarebbe da aprire un dibattito a parte, ma lo sorvoliamo visto che qui come prestazioni non si può certo discutere. Se poi Gilardino dovesse pure rimettere in discussione la sua maglia da titolare per l'ingresso di Amauri bè, allora ci sarebbe davvero da riflettere sull'attitudine di Lippi, che lascerà a luglio dopo il mondiale e tornerà appunto a Torino come dirigente. Concordo sul fatto che un gruppo che è comunque campione del mondo deve conservare la sua ossatura di base per affrontare l'edizione successiva del mondiale, se non altro per l'esperienza sempre necessaria in queste competizioni di elevata tensione. Ma ho timore che mancherà la nuova freschezza dei nostri campioncini emergenti che Lippi prefrisce non rischiare. Su Cassano poi, che almeno il tecnico viareggino ci spiegasse il perchè dell'esclusione, invece di innervosirsi ogni qual volta gli viene chiesto appunto il motivo di tanto accanimento nei confronti del miglior calciatore italiano di oggi!

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