mercoledì 20 gennaio 2010
I JETS SONO LA SQUADRA DEL DESTINO?
Mancano 4 giorni all'appuntamento con la storia, quella finale di conference che, se vinta, riporterebbe i New York Jets al Superbowl dopo 41 anni di attesa. In molti al di là dell'oceano credono nella forza dei segni del destino. Anche in uno sport razionale e matematico come il football c'è comunque spazio per l'imponderabile. I Jets che vinsero il loro unico campionato nel '69 erano guidati da Buddy Ryan, il padre di quel Rex Ryan che adesso conduce questa sorprendente cavalcata. La squadra battuta in finale furono i Baltimore Colts, mentre adesso ci sono gli Indianapolis Colts sul cammino. E poi i Jets di oggi, come quelli di allora, non erano certo favoriti nella rincorsa al titolo. Del resto la storia dei verdi di New York è contrassegnata dall'essere geneticamente sfavoriti, all'ombra dei Giants e persino senza uno stadio proprio. Ricordiamola allora, la loro storia, il modo in cui nacque questa mitica squadra un po' cenerentola ma in grado anche di farsi principessa. Una squadra che non si può non amare. Il primo nome fu New York Titans, quando per le prime stagioni il campo da gioco era il Polo Grounds a Manhattan, che era già stato casa dei Giants prima che questi si trasferissero allo Yankee Stadium. Poi però la franchigia si spostò nel Queens dove ottenne ospitalità allo Shea Stadium, casa dei New York Mets di baseball. Essendo vicino all'aeroporto JFK, il rumore dei Jet era frequente e da qui nacque il nome di New York Jets. Con i Giants già presenti da anni nella NFL, la lega più antica della nazione, i Jets rappresentavano invece la giovane AFL, che a livello tecnico era nettamente inferiore alla sorella maggiore. Al termine di ogni stagione, le vincitrici delle due leghe si sfidavano nel Superbowl, che sanciva la squadra campione. Nel 1969, guidati dal Quarterback Joe Namath, I Jets si presentavano alla terza edizione del Superbowl come sfavoritissimi rappresentanti della AFL, ma stupirono gli Stati Uniti battendo i quotatissimi Baltimore COlts per 16-7 e facendo innamorare New York di questa nuova squadra. Un grande anno il 1969 per le squadre di New York abituate a stare nell'ombra. Pochi mesi dopo infatti i New York Mets vinsero le World Series per la prima volta lasciando nell'ombra i ricchi cugini degli Yankees. A Brooklyn e nel Queens il binomio Jets/Mets attraeva dunque tutti gli appassionati (per una strana coincidenza al di là dell'oceano il 1969 era l'anno dell'ultimo scudetto della mia Fiorentina). Dopo quel grande exploit e la fusione delle due leghe, i Jets attraversarono lunghi anni di mediocrità. Inoltre a inizio anni '80 i Mets iniziarono a non gradire più molto il fatto che una squadra di football fosse ospite nel loro campo concepito per il baseball. I Jets erano spesso costretti a iniziare la stagione con diverse trasferte consecutive in attesa che il campionato di baseball e le gare dei Mets si concludessero. COsì alla fine nel 1983 fu deciso di far emigrare i Jets nel nuovo GIants Stadium, costruito nel 1976 per i Giants come il nome esprime bene. Ancora una volta i Jets erano ospiti e questo stadio non è mai stato completamente il loro stadio. A parte qualche stagione memorabile, come quelle del 1982 e del 1998 culminate con la sconfitta nelle finali di conference, i Jets non hanno più brillato come ai tempi di Joe Namath e hanno dovuto assistere alla nuova ascesa dei GIants che hanno vinto 3 superbowls negli ultimi 20 anni. Adesso ci siamo la storia offre un nuovo appuntamento, ancora una volta da strasfavoriti. E' l'ora di tornare sul tetto del mondo. GO JETS!!!!
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