lunedì 11 gennaio 2010

ADDETTI AI LAVORI DEL CALCIO ITALIANO IPOCRITI

Alla domanda : "in caso di cori razzisti sarebbe giusto sospendere le partite?" la maggior parte degli allenatori rispondono ipocritamente: "bisogna fare dei distinguo, non si può danneggiare la maggioranza degli onesti" oppure "non sempre i cori sono indice di razzismo ma solo di ignoranza"... "occorre valutare bene...". C'è anche chi come Ventura, tecnico del Bologna, afferma che "sarebbe spiacevole veder sospendere una partita che ho preparato tutta la settimana..." . Certo, conta più la preparazione di Ventura che certi valori come il rispetto del diverso, l'educazione, il combattere le offese. Ebbene in Inghilterra, Spagna o Germania siamo certi che le risposte sarebbero state diverse. Ma l'indulgenza italiana , l'ipocrisia del perdono verso chi si comporta male, coinvolge tutto il paese, in primis i giornalisti. Allora alla Domenica Sportiva secondo De Luca i tifosi della Juve che accendono falò sulle tribune dello stadio Olimpico "stanno protestando civilmente, perchè finchè si accendono falò....". Poi però arriva la notizia che il falò era composto da diversi seggiolini divelti. Una protesta civile insomma per Deluca, un atto di teppismo se succedesse in Inghilterra o Germania, un atto che vedrebbe persone condannate per danneggiamenti a cui verrebbe inderdetto l'ingresso allo stadio (qui invece i club gli danno pure gli abbonamenti gratis)
Insomma... ma dove cazzo vogliamo andare in questo paese marcio? Se quelli che dovrebbero essere dottori son più malati dei pazienti? Se gente frustrata nella vita non accetta di veder perdere la propria squadra perchè vive il calcio come forma di compensazione alla propria esistenza fatta solo di sconfitte? Perchè nessuno esprime condanna seria e inequivocabile degli episodi beceri che accompagnano il nostro calcio? Perchè si fanno i distinguo? Menomale che qui a Firenze si è intrapreso una strada di civiltà, patrocinata anche dai giornalisti. Siamo un'isola felice e ne siamo parecchio fieri. Naturalmente nessuno si degnerà di farci i complimenti e di seguirci.

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