mercoledì 19 maggio 2010

SUPER MILLWALL FROM THE DEN

Di fronte a un 15.000 caldissimi tifosi, il Millwall batte per 2-0 l'Huddersfield e si guadagna un posto della finale playoff league 1 di Wembley, dove si giocherà l'accesso al Championship. Grande prestazione e appunto grande tifo dagli spalti: il Millwall è il club più "fuori dalle mode" che possa esistere al mondo. Non ha mai vinto trofei ufficiali, la sua casa si trova in una delle zone più brutte di Londra che, sebbene non lontana dal centro, è completamente fuori da ogni itinerario turistico. La natura popolare e degradata dall'area fra Peckham, South Bermondsey, Deptford e New Cross, in cui il Millwall sviluppa il proprio bacino d'utenza di tifosi, ha sempre caratterizzato la storia del club, che infatti ha avuto fama e creato clamori in giro per l'Europa solo ed esclusivamente per gli atti violenti di una cospicua frangia dei suoi fans. "no one likes us, we dont care" questo lo slogan più usato dai sostenitori del club: "nessuno ci ama, non ce ne frega" e già questo dice tutto. Nell'epoca d'oro degli hooligans, il nome Millwall faceva tremare tutti. La rivalità più accesa è contro il West Ham, i vicini di casa dell'est di Londra, separati soltanto dal fiume Tamigi. Entrambi club "working class" , Millwall e West Ham hanno tifoserie calde che in passato si sono scontrate anche duramente (ultimo episodio recentissimo nel primo turno di Coppa di Lega quest'anno). Tutti gli appassionati pacifici di calcio tirano un sospiro di sollievo al pensiero che West Ham e Millwall hanno raramente militato nella stessa categoria, limitando dunque gli incroci pericolosi. Già, perchè i Lions (questo il soprannome del Millwall), la massima serie l'hanno vista sì e no un paio di volte nella loro storia. Eppure la loro tifoseria è relativamente numerosa e fedele e i 15.000 di ieri lo dimostrano. Altre rivalità accese sono con i dirimpettai di Londra sudest del Charlton, che sono però molto più tranquilli, e con il Crystal Palace di Londra sud. Ma a livello sociale è molto più accesa la sfida con un club come il Chelsea, che rappresenta una Londra totalmente differente, quella del West, dei quartieri chic di Kensington, Fulham, Belgravia, dello shopping a Knightsbridge, delle passeggiate a Sloan Square, del carnevale di Notting Hill Gate, del grande e bellissimo parco di Hyde Park, delle numerose linee efficienti della metropolitana, dei teatri, di Hammersmith e tutto ciò che ha fatto "cartolina" nel mondo riguardo alla capitale inglese. Qualunque turista conosce questi posti, nessuno si è spinto, tranne me naturalmente (!) a South Bermondsey o a Peckam Rye, prendendo un treno dalla stazione di London Bridge (un treno sì, perchè anche l'Underground di Londra pare essersi dimenticata del sud-est). Specialmente ora che il Chelsea è diventato un super club fra i top d'Europa, la differenza fra loro e il Millwall è divenuta sostanziale: carta patinata, successo e soldi da una parte, sacrificio, emarginazione, degrado dall'altra. Ma ora è di nuovo il momento del Millwall, che , dopo l'impresa del 2004, quando raggiunse la finale di FA cup e fu poi sconfitto dal Man United, torna a Wembley e sarà seguito da molti fans per contendere allo Swindon Town il ritorno nella serie cadetta inglese. La legge del The Den (in italiano "La Tana" e nome più adatto non potrebbe esserci per lo stadio del Millwall) ha punito anche l'Huddersfield: non è più il vecchio stadio di Cold Blow Lane, incassato fra linee ferroviarie dismesse e discariche abbandonate piene di carcasse d'auto, un luogo che metteva paura solo a vederlo, ma è comunque uno stadio, quello nuovo del Millwall, che incute timore. Un timore che ha aiutato il Millwall a tornare a fare una grande stagione. E ora speriamo che sia coronata dalla vittoria più importante.

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