venerdì 21 maggio 2010

LL'ERA ORA...

Ll'era l'ora che tu ne andassi Cesare Prandelli. Perchè son due anni che mi annoio allo stadio con il tuo gioco difensivista, prudente o , come lo chiami te , "ordinato", "equilibrato". 4 anni di ottimi risultati (ma zero trofei). Ecco, io non pretendo certo di vincere, altrimenti avrei tifato per qualche altra squadra, ma vorrei la mia squadra che lotta sempre e che cerca di esprimere un calcio divertente. Per questo resto legato ad allenatori che, seppur purtroppo per poco tempo, mi regalarono la gioia del calcio in maglia viola: due su tutti: Malesani e Terim. Non ne potevo più della tua ipocrisia Cesare: sempre ben messo, sempre controllato, sempre un filo di voce. Mai un sorriso o mai un'incazzatura, manco mi parevi un uomo vero. Però chissà dietro le quinte com'eri veramente: se metà delle cose che girano in città son vere, bè, ora capisco perchè Pazzini, Dainelli, Maggio, Balzaretti, Liverani, Semioli e altri ancora son voluti fuggire. Io voglio un condottiero che dia grinta, che si lamenti, che recrimini, che senta il viola nella pelle. Voglio uno motivato, non mi frega del nome altisonante. Ben vengano Allegri o Mihailovic, ma anche Lerda o Bisoli per intendersi. E a chi storce la bocca su Marino io dico: me lo piglio ai' volo! Perlomeno farebbe giocare Jovetic dietro due punte, cosa naturale, invece di piazzarlo esterno e non avrebbe bisogno di 1 anno per capire che Vargas non è un esterno basso. Cesare questo club ti ha portato in alto: due anni fa volevi la rosa lunga e si son spesi 50 milioni di euro per darti 27 giocatori. Il risultato? ti sei lamentato perchè non riuscivi a gestire il gruppo. L'anno scorso allora ti è stata sfoltita la rosa. Il risultato? Ti lamentavi perchè la rosa era corta! E tutti si genuflettevano solo perchè hai l'immagine seria, perchè non alzi la voce, perchè insomma in questa città di bischeri ci piaccion le acque chete piuttosto che quelli che dicon la verità magari in modo scorbutico. L'ultima tua grande perla fu il comunicato di due mesi fa: "resto senza se e senza ma". Ancora oggi non hai il coraggio di parlare chiaramente a una tifoseria che ti ha idolatrato. Vai vai... vai in nazionale!

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