venerdì 2 aprile 2010

MI SORGE UN DUBBIO

Le ultime novità di "Calciopoli 2006" mi hanno fatto sorgere, anzi hanno confermato, un dubbio: che si stata tutta una farsa? Che abbiano voluto colpire pochi, per agevolare qualcuno? Dalle ultime novità emerge che pure i "puri", quelli del passaporto falso, chiamavano chi non dovevano chiamare. E allora mi sorge spontanea una domanda: o erano tutti colpevoli, o tutti innocenti. Niente e nessuno restituirà la "verginità" a certe persone o certe squadre, ma chi si è eretto a paladino della giustizia, forse tanto pulito non era.

2 commenti:

  1. Hai ragione solo in parte. E' vero che tutti chiamavano i designatori ma non tutti traevano gli stessi benefici. Che il sistema fosse comandato da Moggi e Giraudo con il beneplacito di Galliani è stato ampiamente dimostrato. Morattio di sicuro non è un santo ma gli portarono via uno scudetto sacrosanto in quegli anni e ora forse si è fifatto con gli interessi. Quello che non riesci a capire è che c'è una triade di club potenti, Inter-Milan e Juve, che dal 1990 si è garantita l'egemonia del campionato italiano attraverso l'infulenza sugli arbitri e grazie agli introiti televisivi esagerati rispetto agli altri club. Questo succede solo in Italia e , qualunque sia la tua fede calcistica, sarebbe onesto ammetterlo.
    (guardati chi ha vinto dopo lo scudetto della Samp del '90, solo loro tranne un biennio di Roma-Lazio). Chiudo con una precisazione: il designatore lo chiamavano tutti tranne Della Valle che infatti, il 20 aprile 2006, dopo che la Fiorentina continuava ogni domenica ad essere vessata per le battaglie che conduceva in lega per un calcio più pulito, chiese sorpreso : "ma davvero si può chiamare il Designatore?"... Da quel momento anche la Fiorentina cominciò a chiamare e naturalmente fu puntualmente (e giustamente dico io) punita. Noi abbiamo pagato ed è giusto così. Peccato che altre tifoserie non siano così oneste da ammettere la verità. Buona Pasqua

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  2. Chi ha ha sbagliato ha pagato ed è stato giusto. La cosa squallida è l'atteggiamento del patron nerazzurro: per anni ha sostenuto che loro, le vittime interiste, non chiamavano mai nessuno ed ora emerge che anche i dirigenti nerazzurri chiamavano il designatore. E come si giustificano: lo facevano tutti. Non ho parole.

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