Il gesto di Francesco Totti a me non dispiace per nulla: è il gesto di un giocatore tifoso che sente a manetta il derby della sua città, è il gesto di un romano romanista che ha appena vinto mettendo a tappeto l'altra squadra. Di Canio dall'altra parte andò sotto la Sud col dito alzato venti anni fa. Averne sul campo di giocatori che sono attaccati ai propri colori in questo modo, a differenza del 99% dei professionisti mercenari del pallone. Mi piacerebbe averlo in squadra uno così (Viviano io ti aspetto!).
Ho sentito che alcuni "giornalisti" hanno condannato Totti accusandolo di essere uno dei colpevoli degli incidenti del derby: pocherie! quello che è successo ieri al derby è frutto dell'impunità cronica di cui godono le tifoserie d Roma e Lazio, sempre perdonate, protette e mai sanzionate a differenza di tutte le altre, comprese le più potenti, come la juve, che ha spesso pagato con squalifiche e multe salate il comportamento violento dei suoi ultras.
Protetti dalla giustizia sportiva ma soprattutto dalla politica: basta sentire le ipocrite dichiarazioni di Alemanno che parla con retorica di "sparuta minoranza " senza spiegarci quali strategie vorrà adottare per evitare che questi schifosi episodi non si ripetano più.
Ultras lo sono stato anche io: ma proprio per questo mi hanno insegnato che un cazzotto si può dare e prendere, ma le lame andrebbero lasciate ai delinquenti. Capito giallorossi?
lunedì 19 aprile 2010
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