L'ho sempe detto che la Fiorentina non è una squadra italiana. Ieri ha dimostrato un temperamento nord-europeo, anglosassone. Ha giocato alla morte per raggranellare un pareggio che non serve a nulla in classifica, dove l a zona Europa League si allontana, ma che complica maledettamente la rincorsa scudetto dell'Inter. Il tutto a 3 giorni dalla semifinale di coppa italia che si giocherà sempre con l'Inter e che per la viola sarà molto più importante della gara di ieri. Io l'idea provocatoria l'avevo lanciata: lasciamo spazio all'Inter per avere magari un aiutino in Coppa Italia e ostacolare la Roma che non esitò nel 1993 a fare lo stesso contro l'Udinese per mandarci in serie B. Era appunto una provocazione, tanto per far tremare un po' il culetto dei nostri amici romanisti , i quali, poco abituati come noi a stare lassù in cima, vedono complotti contro di loro ovunque.
Ma noi a Firenze i compromessi non si sanno proprio fare. E in fondo è bello che sia così, è il nostro DNA di bischeri combattenti. Però tutte le radio romane che hanno gridato all'inciucio, aiutate da un certo signor Calabresi delle "Iene" e da articoli di fondo sul "Fatto", ora devon chiedere scusa alla Fiorentina per le accuse pesanti che ci hanno fatto. Sennò speriamo che comincino a volare le querele.
No, noi non siamo italiani. Ieri lo abbiamo dimostrato: testa bassa e caccia al nemico sempre, una tattica che ci porta spesso male, ma del resto meglio morire in battaglia che vivacchiare attorno a un tavolo a discutere del nulla... come spesso fanno nella capitale...e oggi si tifa Atalanta alla morte
domenica 11 aprile 2010
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