Ha già messo a segno 30 gol quest'anno eppure la stampa continua a pompare il duello Cristiano Ronaldo- Messi. Per me il vero fenomeno è lui, qusto ragazzotto robusto nato a Croxteth, uno dei quartieri più degradati di Liverpool. Lo vidi giocare per la prima volta in un Everton - Arsenal del 2002: aveva 16 ed entrò quasi esordiente a gara iniziata con la maglia della sua squadra, quell'Everton per cui ha sempre fatto il tifo fin dalla nascita. Risolse il match nel finale con un gol straordinario (stop volante e tiro pulito sotto la traversa). Esultando per il gol dei miei amati toffees mi dissi subito : questo sarà un campione!
Con entusiasmo ne parlai ai miei amici che manco mi consideravano. I fatti mi hanno dato ragione. Purtroppo capii ben presto che l'Everton un talento simile non poteva permetterselo. Il Man United se lo accaparrò subito e proprio all'Old Trafford Rooney è diventato una stella internazionale. Ora che ha anche messo la testa a posto dopo un'adolescenza un po' turbolenta (ma nulla di particolarmente grave , qualche sbronza e qualche avventura sessuale di troppo, come capita ai giovani inglesi cresciuti in posti malfamati che poi trovano i soldi tutti insieme...), si avvia a diventare il numero 1 mondiale. Per me già lo è: punta forte fisicamente, in grado di reggere contrasti pesanti e di far valere la sua prestanza, Rooney è anche dotato di tecnica sopraffina coi piedi. Sa far gol di rapina, col tiro da fuori e anche di testa, dove si sta rivelando mortifero. La sua qualità tecnica ne fa inoltre un prezioso uomo assist: insomma non siamo di fronte al classico centravanti tutta area di rigore; questo può fare anche il trequartista, l'esterno offensivo, la seconda punta. Mentre i giornali riempiono le colonne con Cristiano Ronaldo (da oggi fuori dalla Champions) e Messi, noi applaudiamo il più forte, Wayne Rooney.
giovedì 11 marzo 2010
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