sabato 3 luglio 2010
ORA L'OLANDA CI CREDE
E così alla fine una squadra europea è riuscita ad eliminare una sudamericana in questo mondiale finora dominato dalle rappresentanti dell'America latina. E che eliminazione! Va fuori infatti il Brasile, il rappresentante più blasonato e roboante, che tuttavia molti addetti ai lavori avevano giudicato una squadra sì forte ma con limiti oggettivi. Meno talento rispetto alla tradizione, con un Kakà veramente sotto tono che ha fallito il grande appuntamento, con un atteggiamento difensivista davvero poco "brasiliano" e un Felipe Melo vergognoso, il Brasile esce meritatamente contro un'Olanda che potrebbe davvero a questo punto tornare in finale dove manca dal 1978. La coppia Robben-Snejder è una garanzia di qualità: l'Olanda è un piccolissimo paese dove il rapporto fra grandezza geografica e quantità di grandi giocatori prodotti è il migliore del mondo. Inoltre hanno sempre espresso un calcio bello: forse è ora di raccogliere anche al mondiale quel titolo che sfuggì nel 1974 e nel 1978 quando gli orange del calcio totale erano i più forti. Intanto in semifinale troverà l'Uruguay, che fa fuori l'ultima africana ai rigori e torna in semifinale dopo 40 anni dopo una gara rocambolesca buttata via dal Ghana. Anche l'Uruguay è un piccolissimo paese di 3 milioni di abitanti con grande tradizione e tanti ottimi giocatori che spesso ha esportato in Europa: dal 1970 non andava in finale, dal 1950 non vince il mondiale e eppure ora fa sognare questo piccolo e orgoglioso popolo. Certo il Ghana sbaglia un rigore all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare sprecando così l'occasione storica di essere la prima africana in una semifinale mundial: al continente nero manca ancora una squadra con la freddezza necessaria per non fallire i grandi appuntamenti. Ai rigori l'Uruguay fa valere la maggior freddezza appunto, con Abreu che fa il cucchiaio nel rigore decisivo! (che nervi c'acciaio!). Vediamo ora che accade oggi, dove è obbligatorio tifare Argentina contro i ladruncoli tedeschi.
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