sabato 5 dicembre 2009

ALLEN IVERSON TORNA A CASA!

Per chi come me ha vissuto con il basket nel cuore per tanti anni pur essendo un piccoletto, Allen Iverson rappresenta la possibilità di affermarsi nel gioco più bello del mondo anche se non si supera l'1.80 di altezza. Velocissimo, come un proiettile, con un tiro da fuori mortifero ma soprattutto la capacità di battere il proprio uomo uno contro uno in qualsiasi momento: un penetratore formidabile che ha distrutto difese su difese nel corso degli anni. Un'infanzia terribile la sua, cresciuto senza padre in un ghetto degradato nello stato del West Virginia: in una situazione di estrema povertà è stato il suo talento che l'ha portato fuori dalla cattiva strada, un talento straordinario per lo sport (è anche un ottimo giocatore di football) che , unito alla sua grinta, gli ha fatto superare ostacoli insormontabili. Il suo successo l'ha costruito a Philadelphia, dove raggiunse pure una finale persa contro i Lakers nel 2001. Poi, lasciati i sixers, è stato un girovagare fra Denver, Detroit e infine Memphis ma ho sempre pensato che aver tolto la casacca di Philadelphia, la sua Philadelphia, lo avesse inesorabilmente spinto verso un progressivo declino, che anche i numeri e le statistiche confermavano. A Denver ha sofferto la leadership di Carmelo Antony sprecando l'occasione di giocare in un team da titolo, a Detroit è andata persino peggio. A Memphis si era proprio depresso e ha annunciato il ritiro, ma a 34 anni attaccare la scarpe al chiodo è ancora presto per "the answer" soprattutto se da casa chiamano per avere il suo aiuto. Siamo convinti che a Phila ritroverà gli ultimi lampi di una grande carriera. Noi, piccoletti come lui, lo sosterremo sempre.

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