giovedì 9 settembre 2010

DIFFERENZE INSORMANTABILI FARANNO MORIRE IL CALCIO ITALIANO

Il Milan, che aveva annunciato l'austerity l'anno scorso, ha cambiato idea con gli acquisti di Robinho e Ibra, che fanno lievitare il monte ingaggi a 130 milioni di euro lordi. Forse Berlusconi, annusando odore di elezioni anticipate, ha fatto contenti gli elettori milanisti... L'Inter è rimasta ferma ma ha 120 milioni di monte ingaggi, la Juve si ferma a 100, la Roma a 88. Al quinto posto c'è la Fiorentina con....41 milioni di euro! E poi via molto ravvicinate ai viola le altre di medio calibro come Napoli, Samp, Genoa, Palermo. Si capisce bene che il divario fra le prime 4 e le altre è assurdo e si allarga sempre più, anche e soprattutto grazie all'iniqua distrubizione dei diritti televisivi di Sky, che premia le 4 grandi e lascia le briciole alle altre. Se prima le tre a strisce erano comunque più ricche, le altre erano meno distanti e infatti fra gli anni '60 e gli anni'80 vincevano scudetti il Bologna, il Cagliari, la Fiorentina, il Torino, la Sampdoria, il Verona, la Lazio. Ormai questi club non hanno più speranza e questo impoverisce il nostro calcio. In Inghilterra è vero che vi sono club forti per tradizione come il manchester United, l'Arsenal e il Liverpool (quest'ultimo comunque a secco di scudetti dal 1990), ma negli ultimi vent'anni si è assistito all'ascesa di club nuovi che solo appunto venti anni fa non erano nulla: parlo del Chelsea e del Manchester City in primis, con il Tottenham pronto a entrare nel gruppo delle grandi. Il ricambio è garantito da una migliore ripartizione dei diritti Tv (ci torneremo presto sull'argomento) e soprattutto dal fatto che, essendo quello inglese un calcio pulito con arbritri credibili e stadi moderni di proprietà, gli investimenti stranieri arrivano a pioggia anche su squadre non blasonate. Abramovich scelse il Chelsea non perchè fosse un club con la bacheca piena di trofei (al contrario era quasi vuota all'epoca del suo insediamento), quanto perchè Stamnford Bridge è uno stadio bello, moderno, efficiente in mezzo a un quartiere famoso di Londra. Stessa cosa per gli arabi al Manchester City. Certo nessuno investirà mai sui club italiani finchè non ci saranno stadi nuovi, club seri , assenza di scontri sugli spalti, fine delle bombe carta e un sistema arbitrale che garantisca tutti e non aiuti le grandi al momento opportuno.

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