martedì 2 febbraio 2010

MA UNO COME SACCANI DEVE ARBITRARE? RIFLESSIONI SU UN SISTEMA DI POTERE

Saccani è il tipico arbitro che piace ai potenti. Non è un particolarmente capace ma ha una dote importante: dà sempre ragione al più forte. Il rigore fischiato in Juve-Lazio ne è l'esempio lampante. Ma negli occhi abbiamo ancora la sua direzione sciagurata in quel Juve- Fiorentina dello scorso anno (rigore non dato su Jovetic, gol buono annullato a Gilardino). Sempre lui, sempre Saccani. Residuo dell'era moggiana o segnale di una restaurazione che si fa largo sempre più? La seconda ipotesi la sposiamo con amarezza ma convinzione: ma forse neanche di restaurazione si tratta visto che per restaurare ci vuole prima una rottura che non c'è mai stata realmente. Certo che la Juve gioca così male che gli aiutini servono a poco in questo momento. Intanto l'Inter si lamenta dimenticando quanti favori ha ricevuto quest'anno e non solo. Il Milan è più sornione, consapevole del potere mediatico e politico di cui dispone, che gli consente di spostare a suo piacimenteo date delle partite e calendari. Dal canto suo la Roma ha un pedigree di protezione di tutto rispetto: i suoi tifosi possono fare di tutto e le squalifiche del campo e i divieti per le trasferte non arrivano mai, la sua società gestita da un'azienda piena di debiti può comunque investire a suo piacimento nel mercato e elargire ingaggi faraonici ai suoi campioni. Tutto in virtù del bacino di utenza: anche il Napoli sta tornando ad avere infatti il suo peso. E le tv sono sempre più in grado di dettare legge: del resto chi ha più tifosi, chi ha giornali , tv, radio e giornalisti dalla propria parte ha chances enormi di schiacchiare gli altri. Il sistema calcio crea da solo i propri anticorpi per impedire che annate come quelle in cui lo scudetto lo vinse il Verona o la Sampdoria non si verifichino più. A noi tifosi figli di un Dio minore resta la fede e l'orgoglio dei nostri colori. Abbiamo scelto di tifare per squadre "umane", magari perdenti, ma che ci fanno emozionare. Inseguire i sogni a volte è più bello che ottenerli attraverso scorciatoie e privilegi.

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